Al via le domande alla CDC per il rimborso delle spese «asili nido»
A partire da ieri, gli iscritti alla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti possono inoltrare domanda per il rimborso delle spese sostenute per l’iscrizione dei propri figli (inclusi minori in affido temporaneo e/o preadottivo e in collocamento provvisorio ai coniugi) agli asili nido o alle scuole dell’infanzia nel corso dell’anno educativo 2023-2024.
Il rimborso sarà pari alla spese sostenute (che andranno dimostrate allegando alla domanda le ricevute fiscali dei pagamenti), fino a un massimo di mille euro per richiedente. In caso di spese inferiori ai 200 euro, non sarà possibile inoltrare la richiesta di rimborso. Se, invece, la spesa per cui si chiede il rimborso è già stata oggetto di contributi o sussidi erogati da altri enti, la Cassa rimborserà la sola spesa residua (al netto, quindi, di quanto ottenuto da altro ente).
Potranno presentare domanda gli iscritti non titolari di pensione da chiunque erogata (a esclusione dei titolari di pensione di invalidità), che risultano in regola con il pagamento dei contributi e che hanno dichiarato per il periodo di imposta 2022 (modello redditi 2023) un reddito professionale non superiore a 35 mila euro.
Qualora l’ammontare complessivo delle domande accolte dovesse superare l’importo di un milione di euro, ovvero quanto stanziato dalla Cassa per finanziare questa misura di welfare, il rimborso sarà riconosciuto nella misura percentuale pari al rapporto “1 milione/ammontare complessivo relativo alle domande accolte”.
“Cinquantatré anni fa con la legge n. 1044/1971 nascono gli asili nido in Italia – spiega il Presidente dell’ente Stefano Distilli – come servizio sociale di interesse pubblico. Gli ultimi dati Istat mettono, però, in evidenza che in Italia la disponibilità di posti in asilo nido è pari solo al 28%. Oltre alla scarsità di posti, gli asili nido rischiano di diventare economicamente insostenibili per la maggior parte delle famiglie. Per questo, negli ultimi anni abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi proprio sugli investimenti dedicati alle famiglie degli iscritti. Incrementare le tutele alla genitorialità consente anche di sostenere la componente femminile”.
Le domande dovranno essere presentate, a pena di inammissibilità, esclusivamente utilizzando il servizio online DAS, disponibile sul sito www.cnpadc.it, entro il 31 ottobre 2024.