Per i commercialisti un’estate bollente e un autunno e un inverno tempestosi
Caro Direttore,
nonostante le reiterate rassicurazioni del Consiglio Nazionale, il caldo africano non è l’unico elemento che ha turbato questa estate dei Commercialisti Italiani.
Le promesse, sia di interruzione delle notifiche degli atti che di miglioramento della qualità del lavoro (il miglior calendario fiscale mai avuto in precedenza), sembrano svanire sotto il peso di una realtà ben diversa.
Di seguito, il dettaglio di alcune delle sfide quotidiane che hanno oppresso i Colleghi anche in questa calda estate:
1. Proliferazione di norme e adempimenti: innumerevoli nuove regole e obblighi che rendono impossibile pianificare anche brevi periodi di riposo, altro che semplificazione!;
2. Complessità degli adempimenti contabili e fiscali: costanti aggiornamenti dei software e modifiche last-minute che richiedono studio e attenzione continua;
3. Incessanti avvisi di irregolarità, richieste di documenti, pignoramenti e cartelle di pagamento: un flusso continuo che mantiene alta la pressione lavorativa senza rispettare l’annunciata tregua agostana;
4. Accesso limitato agli uffici fiscali: difficoltà crescenti nell’ottenere appuntamenti per risolvere le pendenze debitorie;
5. Ritardi governativi e soluzioni inadeguate: interventi tardivi che aggravano la confusione e l’incertezza tra i professionisti e i loro clienti, basti pensare al DLgs. 108/2024 pubblicato in G.U. nella tarda serata del 5 agosto a scadenza ampiamente spirata!;
6. Cambiamenti inaspettati nelle regolamentazioni: le regole del concordato preventivo biennale sono state più volte mutate improvvisamente, invalidando gli sforzi precedentemente compiuti e le pratiche già evase;
7. Gli innumerevoli e reiterati errori nei modelli precompilati che hanno confermato la totale inutilità dell’iniziativa e creato disorientamento ai Colleghi;
8. Riduzione del tempo per la consulenza: la necessità di spiegare continuamente nuove e contraddittorie disposizioni erode il tempo destinato alla consulenza ai clienti e ne impedisce l’opportuna programmazione;
9. Maratona di adempimenti senza sosta: un carico di lavoro esasperante con scadenze pressanti alla fine di agosto;
10. Assenza di protezioni adeguate: fino a poco tempo fa mancavano tutele anche in caso di malattia o infortunio, una situazione solo recentemente migliorata, non certo grazie a questo Consiglio Nazionale.
È evidente che ogni punto elencato sopra contribuisce a ingenerare stress e notti insonni per molti Colleghi.
La situazione è aggravata dal fatto che la nostra Governance celebra risultati che non trovano riscontro nella realtà quotidiana dei professionisti.
Celebrare ipotetici “grandi risultati”, addirittura definiti storici, mentre si ignora la gravità dei problemi è il sintomo di una pericolosa disconnessione dalla realtà.
Riconoscere l’esistenza di un problema è il primo, fondamentale passo, per risolverlo, altrimenti continueremo a vivere in una sorta di mondo parallelo.
La realtà è che nulla è cambiato nell’operatività quotidiana dei Colleghi rispetto al passato, anzi per molti aspetti la situazione si è aggravata non avendo raggiunto nessuno degli obbiettivi prefissati di semplificazione, dignità del nostro lavoro, riequilibrio dei rapporti tra fisco e contribuenti, certezza delle norme, rispetto dello Statuto del contribuente ecc… Fortuna che siamo centrali e concomitanti!
Purtroppo, l’attuale autocompiacimento dei vertici nazionali rende qualsiasi cambiamento ancora più arduo da realizzare: se il Consiglio Nazionale ritiene che lo stato delle cose vada bene così com’è, perché mai dovrebbe provare a cambiarlo?
Nel mentre, i Commercialisti, oltre a un’estate bollente, saranno costretti ad affrontare un autunno ed un inverno davvero tempestosi.
Marco Cuchel
Presidente ANC