La S.O. di una banca non residente è equiparata agli intermediari residenti
Dal punto di vista fiscale, tale stabile organizzazione può operare come sostituto d’imposta e applica l’imposta di bollo
Con la risposta n. 75, pubblicata ieri, l’Agenzia delle Entrate analizza il caso di una banca lussemburghese che intende prestare in Italia, per il tramite della propria stabile organizzazione, alcuni servizi di investimento relativi alle attività finanziarie detenute sui conti esteri presso la casa madre dai clienti italiani, principalmente persone fisiche.
Secondo lo schema operativo proposto, la sottoscrizione dei contratti relativi ai servizi di investimento avverrà tra la S.O. e il cliente, mentre il “deposito delle attività finanziarie nel Conto Titoli (presso la Casa Madre) trae origine da un rapporto di custodia e amministrazione delle attività finanziarie depositate nel Conto Titoli” con la Casa Madre.
In merito alla possibilità di applicare il regime del risparmio ...
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