Avvocati e commercialisti di Cuneo contro l’accorpamento delle Corti tributarie
L’accorpamento delle Corti di Giustizia tributaria, così come contemplato dal piano di revisione della geografia giudiziaria predisposto dal MEF, “apparirebbe gravemente lesivo dei principi e delle garanzie costituzionali fissati dagli artt. 5 e 111 Cost., rendendo assai più difficile non solo l’accesso alla Giustizia Tributaria ma anche una conclusione degli iter processuali in tempi ragionevolmente brevi, con irreparabili ricadute sulle giuste aspettative del cittadino”.
Con un comunicato congiunto diffuso ieri, i Presidenti degli Ordini dei commercialisti e degli avvocati di Cuneo, Fabio Cigna e Alessandro Ferrero, espongono le proprie perplessità sulla bozza di riforma della geografia giudiziaria tributaria, realizzata sulla scorta di quanto previsto dalla legge delega per la Riforma Fiscale.
L’art. 19 comma 1 lettera l) della L. 111/2023, prevede la ridefinizione dell’assetto territoriale delle Corti di primo grado e delle sezioni staccate delle Corti di secondo grado anche mediante accorpamenti delle sedi esistenti, sulla base dell’estensione del territorio, dei carichi di lavoro e degli indici di sopravvenienza, del numero degli abitanti della circoscrizione, degli enti impositori e della riscossione.
Sulla base di questi criteri, il MEF ha ridisegnato la geografia delle Corti di primo grado, riducendole dalle attuali 103 a 39. Gli accorpamenti riguardano l’intera Penisola, ma colpiscono maggiormente le Corti del Nord Italia, dove storicamente si registrano flussi di ricorsi meno elevati rispetto al Sud. A fronte, ad esempio, delle 11 Corti che rimarrebbero in Sicilia (5), Calabria (3) e Campania (3), le tre principali Regioni del Nord, Piemonte (2), Lombardia (3) e Veneto (2), ne conterebbero solo 7. La Corte tributaria di Cuneo verrebbe accorpata, assieme a quelle di Asti e Aosta, a quella di Torino.
Una eventualità rispetto alla quale Cigna e Ferrero esprimo “viva preoccupazione”, ricordando che “la revisione territoriale non può essere disposta soltanto tenendo conto dell’interesse degli uffici finanziari ma anche e, soprattutto, della garanzia per il cittadino di poter accedere alla Giustizia tributaria”.
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