Il valore delle azioni nel recesso è iniquo se diverge del 10% da quello corretto
La manifesta erroneità della valutazione del terzo nominato dal Tribunale è da valutare sulle regole tecniche e non tramite nozioni di comune esperienza
Nell’ambito del recesso, la valutazione di “erroneità” del valore di liquidazione delle azioni operata da un terzo nominato dal Tribunale, al pari del carattere manifesto dell’erroneità stessa, deve essere condotta in relazione alle regole tecniche sottese al suo operato e non in riferimento a nozioni di comune esperienza. In ogni caso, la valutazione è manifestamente “iniqua” in presenza di un differenziale vicino al 10% rispetto a quella corretta.
Sono questi i rilevanti chiarimenti forniti dal Tribunale di Milano nella sentenza del 3 settembre 2013.
Nel contesto normativo disegnato dalla riforma del diritto societario, precisa innanzitutto la pronuncia in esame, il recesso del socio di spa va considerato un’ipotesi di disinvestimento alternativa, ...
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