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Niente proroga per il quorum ridotto sul voto plurimo nelle quotate

/ REDAZIONE

Venerdì, 6 febbraio 2015

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Ieri, il Ministro Pier Carlo Padoan ha rassicurato investitori, accademici, amministratori e imprese di consulenza sull’introduzione delle azioni a voto plurimo e maggiorato nelle società quotate. “Il Governo – ha scritto in una lettera pubblicata ieri sul sito del MEF – non intende proporre o dare parere favorevole a proposte di proroga” del termine del 31 gennaio 2015, “considerando il periodo transitorio concluso e ritenendo necessario preservare la certezza delle regole”.

Al riguardo, come ricorda anche la lettera, il DL 91/2014 contempla diverse disposizioni per il rilancio della crescita, tra cui misure per incentivare l’accesso al mercato dei capitali da parte delle imprese, soprattutto PMI. Tra queste misure – prosegue la lettera – c’è la facoltà di emettere categorie di azioni a voto plurimo e azioni a voto maggiorato a beneficio degli azionisti di lungo periodo.

Inoltre, in sede di conversione in legge del decreto, è stata introdotta una disposizione che consentiva alle quotate, per un periodo di tempo limitato solo alla prima applicazione della nuova disciplina, di adottare le modifiche statutarie per l’introduzione delle azioni a voto maggiorato con un quorum deliberativo inferiore a quello previsto dal codice civile per l’assemblea straordinaria. Tale periodo è terminato il 31 gennaio scorso.

La lettera di ieri risponde a una firmata da investitori istituzionali italiani ed esteri, accademici e amministratori, imprese di consulenza sul tema, ricevuta dal Ministro il 2 febbraio. I sottoscrittori si erano detti contrari all’eventualità di una proroga del termine, scaduto il 31 gennaio, per poter approvare le relative modifiche statutarie con la maggioranza semplice anziché dei due terzi, come avviene per l’adozione delle delibere nelle assemblee straordinarie. (Redazione)

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