Per l’IVA al 10% decisivo il consumo dei pasti presso il ristorante
Le Entrate sembrano non considerare l’apertura del MEF circa l’aliquota applicabile alle vendite da asporto nel periodo emergenziale
Le cessioni di alimenti e bevande da asporto, in mancanza di servizi a supporto della vendita, non possono qualificarsi come somministrazioni soggette ad aliquota IVA del 10%. L’utilizzo di un’applicazione internet che consente di effettuare gli ordini a distanza, assicurando una migliore gestione dei tempi di attesa nei locali, anche in ragione dell’attuale contesto di restrizioni legate all’emergenza epidemiologica, non è sufficiente, di per sé, a qualificare l’operazione come prestazione di servizi.
È quanto si evince dalla risposta a interpello n. 581 dell’Agenzia delle Entrate pubblicata ieri.
Si osserva, peraltro, che nel fornire tali chiarimenti l’Agenzia non sembra tenere conto delle recenti aperture mostrate dal Ministero dell’Economia ...
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