Confisca diretta di denaro su conto corrente anche con prova dell’origine lecita
Solo se non è più rinvenibile l’accrescimento monetario derivante dal reato può scattare la confisca per equivalente quando normativamente prevista
È ormai decennale il dibattito dottrinale e giurisprudenziale concernente la confisca diretta del denaro, sostanzialmente fondato sulla particolare natura fungibile dello stesso, soprattutto con riferimento, da un lato, alla possibile ablazione delle masse monetarie diverse da quelle costituenti il prezzo o il profitto del reato contestato; dall’altro, in caso affermativo, alla distinzione tra la confisca diretta di denaro, appunto distinto da quello proveniente da reato, e la confisca per equivalente.
In questo contesto, con la sentenza n. 42415 depositata ieri, le Sezioni Unite della Cassazione hanno inteso risolvere la questione se il sequestro delle somme di denaro giacenti su conto corrente bancario debba sempre qualificarsi come finalizzato alla confisca diretta del prezzo o profitto