Si deve migliorare il canale di comunicazione con gli uffici finanziari
Egregio Direttore,
ormai è chiaro e la strada è segnata: noi Commercialisti dobbiamo comunicare a distanza con gli Uffici finanziari e dobbiamo dimenticarci il confronto personale e diretto al quale eravamo abituati.
Per noi Commercialisti, a dire il vero, può risultare comodo, perché, se riusciamo a risolvere problemi rimanendo in studio, recuperiamo tempo e risorse per fare altro.
Il problema è che il dialogo a “distanza” spesso non funziona come dovrebbe.
Cosa succede in pratica: innanzitutto quando un nostro cliente riceve una comunicazione di irregolarità, dobbiamo attivarci con il servizio CIVIS senza poter allegare alcun documento e senza sapere chi è il nostro interlocutore e, in presenza di una criticità seppur marginale, ci vediamo quasi sempre rigettare la richiesta senza alcuna possibilità di replica.
A questo punto siamo costretti a presentare istanza all’Agenzia delle Entrate a mezzo PEC: anche in questo caso non conosciamo il nome del Funzionario al quale è stata assegnata la pratica che molto spesso – a dire il vero a causa del notevole carico di lavoro e dell’esiguo numero dei Funzionari – non riesce a esaminarla in tempi rapidi, costringendoci a iniziare un contenzioso.
Tutto ciò determina un lavoro maggiore per i nostri studi e, soprattutto, l’impossibilità di risolvere problemi che prima si definivano andando in Agenzia; attenzione, possiamo chiedere un appuntamento in Agenzia, ma i tempi di attesa sono molto spesso così lunghi che preferiamo rinunciare.
È ovvio che le soluzioni non possono essere individuate da Noi commercialisti; possiamo però sicuramente suggerire alcune soluzioni per migliorare lo status quo.
Innanzitutto perché non modificare la procedura del servizio CIVIS dando la possibilità – prima di ricevere il rigetto dell’istanza – di interloquire anche soltanto via e-mail con il Funzionario che gestisce la pratica consentendo di inviare la documentazione che supporta le ragioni del contribuente?
Inoltre, perché quando presentiamo un’istanza a mezzo PEC all’Agenzia delle Entrate non dobbiamo conoscere chi è il Funzionario al quale è stata assegnata la pratica al fine di poterlo contattare telefonicamente o a mezzo e-mail per poter conoscere lo stato della pratica e se necessario fornire ulteriore documentazione utile per risolvere la questione?
Perché non esternalizzare l’esame delle comunicazioni di irregolarità che attualmente intasa il canale CIVIS e l’Agenzia delle Entrate al fine di dare risposte più rapide ai contribuenti ?
Infine, dopo tutti i dati che forniamo continuamente all’Agenzia delle Entrate e per il nostro ruolo di intermediari tra Fisco e contribuente, non sarebbe giusto riservare a noi Commercialisti un canale privilegiato per dialogare con gli Uffici finanziari in attuazione dei principi previsti dallo Statuto dei diritti del contribuente?
Giuseppe Mazzara
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Trapani
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