Commercialisti a confronto con il Ministro Abodi sulla riforma dello sport
C’erano la riforma dello sport e la concomitante riforma del Terzo settore al centro dell’incontro, tenutosi ieri a Roma, tra commercialisti, notai, Fondazione Terzjus ETS e il Ministro dello Sport, Andrea Abodi. “Per migliorare il coordinamento tra le norme sportive e quelle del Terzo settore – ha spiegato quest’ultimo nel corso della riunione – c’è bisogno del contributo di tutte le componenti interessate, tenendo conto delle specificità e delle competenze di ciascuno”.
L’incontro di ieri era finalizzato proprio a “rafforzare la volontà di collaborazione per favorire un allineamento tra le peculiarità e le finalità dello sport sociale con quelle del Terzo settore. Ci impegniamo – ha aggiunto Abodi – a trovare un metodo efficiente per semplificare l’attività di rendicontazione da parte delle associazioni e società dilettantistiche, mediante appositi modelli standard”.
In rappresentanza del CNDCEC, erano presenti i due delegati al Terzo settore, il Consigliere David Moro e il Vicepresidente Michele de Tavonatti, che ha sottolineato la necessità di “avviare un confronto permanente con le istituzioni competenti, per contribuire a superare le problematiche esistenti, tra le quali quelle legate al mondo del volontariato, del lavoro sportivo oltre che assicurare una maggiore omogeneità del quadro fiscale”.
Durante l’incontro, i commercialisti hanno posto attenzione sull’esigenza di individuare norme di rendicontazione puntuali per gli enti sportivi dilettantistici, tenendo conto di quanto già sperimentato col Terzo settore. “La riforma dello sport – ha spiegato de Tavonatti – potrebbe costituire una occasione anche per riordinare il sistema fiscale degli enti sportivi, superando alcune incertezze interpretative e alcuni adempimenti non più coerenti con il quadro generale, come ad esempio il modello EAS”.
In quest’ottica, secondo il Presidente di Terzjus, Luigi Bobba, “sarà necessario intervenire per raccordare il quadro normativo nell’ipotesi di enti dotati di doppia qualifica (sport e Terzo settore) al fine di consentire ai tantissimi professionisti di assistere al meglio le tante realtà non profit del Paese”.
Dello stesso avviso anche Rocco Guglielmo, Consigliere del Consiglio nazionale del notariato, per il quale “è fondamentale creare un collegamento tra le diverse normative nell’ipotesi di enti dotati di doppia qualifica, sia ai fini della certezza delle informazioni, pubblicate nei diversi registri, sia ai fini della verifica delle condizioni per ottenere la personalità giuridica, ad esempio la previsione di un patrimonio minimo così come per gli enti del Terzo settore”.