ACCEDI
Martedì, 3 dicembre 2024 - Aggiornato alle 6.00

LETTERE

La nostra categoria dovrebbe usare di più soluzioni applicative in ambito IA

Giovedì, 26 ottobre 2023

x
STAMPA

Egregio Direttore,
la settimana scorsa ho partecipato come spettatore alla tavola rotonda del Congresso nazionale sull’intelligenza artificiale.

Illustri relatori hanno evidenziato che la categoria dei dottori commercialisti non è al passo con la tecnologia, e in quanto membro della Commissione “Intelligenza Artificiale e Bilanci” istituita dal Consiglio nazionale non posso che essere d’accordo.
D’altro canto, però, la stessa esistenza della mia Commissione, e il fatto che ve ne siano anche altre due sull’intelligenza artificiale, testimoniano la tempestività del Consiglio nazionale nell’interessarsi a questi argomenti.

Molta enfasi è stata data all’aspetto etico dell’intelligenza artificiale e agli effetti che l’adozione di questa tecnologia potrebbero comportare sulla nostra professione: per quanto questi siano temi di sicura rilevanza, ritengo che l’Ordine debba essere più coraggioso e fermo nel suggerire ai propri iscritti l’uso di soluzioni applicative tecnologiche in ambito IA. Lasciare questo potere alle (solite) software house rischia di escludere alcuni colleghi dall’evoluzione tecnologica, a causa della mancanza di conoscenza delle novità e dei possibili costi elevati, soprattutto in fase iniziale.

La scarsa affluenza al workshop pratico che ha seguito la tavola rotonda non ha fatto che confermare la mia impressione: poco si sa, poco si spiega, poco si fa.


Federico Loffredo
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia

TORNA SU