La fine del coacervo «successorio» apre la questione del rimborso per il passato
L’Agenzia delle Entrate ha implicitamente sancito che, sulla base della vecchia impostazione, molti contribuenti hanno pagato più del dovuto
L’impianto attualmente vigente vede l’imposta sulle successioni e donazioni caratterizzata dalla presenza di aliquote che vanno dal 4% fino all’8%, questo sulla base del rapporto esistente tra il dante causa e il beneficiario, con un sistema di franchigie che parte da un minimo di 100 mila euro per i trasferimenti tra fratelli sino a un massimo di un milione di euro per i trasferimenti in favore del coniuge o dei discendenti e 1,5 milioni di euro per i trasferimenti a favore di portatori di handicap, a prescindere dalla parentela/affinità.
Per molto tempo si è discusso se la franchigia a disposizione fosse una soltanto per entrambi i tributi oppure se le due imposte potessero godere ciascuna di una propria franchigia autonoma e indipendente dall’altra: in altre parole,
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