Il commercialista del nuovo corso, un esperto poliedrico
Caro Direttore,
si sentono in questo periodo (siamo verso la fine dell’anno, si fanno bilanci e buoni propositi) varie campane che vorrebbero delineare la professione di commercialista “del nuovo millennio” (anche se questo è iniziato da vent’anni!) e vorrei aggiungere la voce di chi ha decine di anni di attività certamente soddisfacente e, come sorridendo affermo, ha un grande futuro davanti.
La professione di commercialista deve certamente prepararsi al nuovo che verrà: le procedure fallimentari, spesso palestra di attività per i giovani, si vanno diradando mentre i vari interventi per la soluzione delle crisi aziendali o di sovraindebitamento prendono piede; si diffonde sempre più la gestione elettronica dei documenti, verso una dichiarazione dei redditi guidata; crescono le occasioni di applicazioni di norme non facili per godere di benefici, non solo fiscali (ricerca e sviluppo, aziende 4.0 ecc.).
Ma un campo fondamentale verso cui non si deve rinunciare per affermare la supremazia della professione è quello della consulenza fiscale: dalla pianificazione degli interventi alla negoziazione con l’Agenzia Fiscale alla rappresentanza in giudizio del contribuente.
Siamo quasi alla metà di un decennio che ha portato a rivoluzioni epocali: prima il processo tributario telematico, poi il tentativo di alleggerire il carico tributario del passato, infine le basi per la riforma fiscale che modificherà in modo determinante il panorama dei prossimi decenni (la precedente struttura, a partire da IRPEF-IRPEG-IVA è durata oltre cinquant’anni!).
L’esperienza insegna che un raffinato cultore di materie fiscali e di procedura può dare un grande aiuto e grande serenità di comportamento al contribuente, e rassicurarlo con una difesa professionale e competente a fronte dei tentativi di prevaricazione che a volte vengono posti in essere dall’Agenzia.
Il commercialista può non essere solo fiscalista, ben venga l’assistenza all’azienda, ma non si deve escludere dai primi posti delle specializzazioni che presto vedremo il mondo tributario e il contenzioso.
Ove si pensi che la massa delle cause tributarie pendenti supera le duecentomila possiamo apprezzare la rilevanza di questo specifico ramo di esercizio della professione, magari istituendo anche delle scuole di alta specializzazione solo in materia contenziosa.
Alberto Arrigoni
Ex Presidente Fondazione ODCEC Milano
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano