Nel decreto PNRR credito d’imposta per gli investimenti 5.0 e pacchetto sicurezza sul lavoro
Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un decreto legge su PNRR che introduce il nuovo “Piano Transizione 5.0”. Il programma mira a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese attraverso un nuovo schema di crediti d’imposta.
Stando al comunicato stampa diffuso dal MIMIT in serata, il Piano prevede risorse per 6,3 miliardi di euro a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane.
Alle aziende verrà concesso un credito d’imposta automatico, senza alcuna valutazione preliminare, senza discriminazioni legate alle dimensioni dell’impresa, al settore di attività o alla sua localizzazione. Saranno agevolati gli investimenti in beni materiali e immateriali, purché si raggiunga una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva pari almeno al 3% (o al 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento).
Inoltre, saranno ammessi anche investimenti in nuovi beni strumentali necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. Le modalità di fruizione prevedono la compensazione del credito spettante presentando il modello F24 in un’unica rata. L’eccedenza non compensata entro il 31 dicembre 2025 sarà compensabile in 5 rate annuali di pari importo.
Inoltre ieri, durante la conferenza stampa post Consiglio dei Ministri, la Ministra del Lavoro Marina Calderone ha parlato delle norme sulla sicurezza sul lavoro contenute nello stesso decreto: risorse aggiuntive per potenziare l’attività dell’Ispettorato nazionale del lavoro, la reintroduzione della sanzione penale per il contrasto alla somministrazione illecita di manodopera e l’introduzione di una “patente a punti” da sviluppare con il supporto delle parti sociali e le organizzazioni di categoria dell’edilizia. Si tratta, come spiegato nel successivo comunicato stampa del Governo, di un nuovo sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi (c.d. patente a crediti, appunto), obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare nell’ambito di cantieri edili.
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