ACCEDI
Sabato, 5 ottobre 2024 - Aggiornato alle 6.00

IL CASO DEL GIORNO

Se i beni non partono dallo Stato del cedente, vendite a distanza Ue con IVA «a destino»

/ Corinna COSENTINO

Mercoledì, 2 ottobre 2024

x
STAMPA

download PDF download PDF

Le imprese Ue che operano nel settore del commercio elettronico indiretto, effettuando vendite a distanza a privati consumatori in altri Stati membri, come regola generale assolvono l’IVA del Paese di destinazione. 
In tale settore, però, sono previste alcune semplificazioni, la prima delle quali è legata al volume di vendite transfrontaliere effettuate.

È infatti stabilito che, se il soggetto passivo IVA, nell’anno precedente e in quello in corso, non supera la soglia di 10.000 euro di vendite calcolata ai sensi dell’art. 59-quater della direttiva 2006/112/Ce (art. 7-octies del DPR 633/72), questi, salvo diversa opzione, applica l’IVA dello Stato di partenza dei beni.

Si pensi al caso tipico di un’impresa che raccoglie gli ordini dei clienti tramite il proprio sito ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU