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La CNPR approva il bilancio consuntivo 2023

/ REDAZIONE

Mercoledì, 24 aprile 2024

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Utile al lordo di accantonamenti e rettifiche di valore di 161,7 milioni di euro e un utile netto pari a 83,9 milioni. Sono alcuni dei numeri contenuti nel bilancio consuntivo 2023 della Cassa di previdenza dei ragionieri, approvato ieri all’unanimità dall’Assemblea dei delegati.

Rispetto al preventivo assestato a novembre scorso, il bilancio 2023 si chiude con risultati migliori, soprattutto grazie ai positivi rendimenti dalle gestioni patrimoniali, che nel corso dell’ultimo trimestre hanno conseguito un notevole apprezzamento di valore per effetto della crescita dei mercati azionari, ma anche per la crescita dei redditi e dei volumi d’affari degli iscritti, che ha permesso di accertare a consuntivo una maggiore contribuzione complessiva di 8 milioni (3,9 milioni di maggiore contribuzione soggettiva, 4,1 milioni di maggiore contribuzione integrativa).

Altro elemento che ha inciso positivamente sul risultato è stato il decremento della svalutazione dei crediti verso gli iscritti, accertato per 23 milioni con una riduzione di 7,7 milioni rispetto al preventivo, dovuto al minor accertamento delle sanzioni e degli interessi per mancato pagamento. La svalutazione appostata include il residuo dei crediti contributivi del 2011. Alla fine dell’esercizio, il fondo svalutazione crediti verso gli iscritti era pari a 238,6 milioni: il valore dei crediti verso iscritti per contributi al netto del fondo ammontava a 395,8 milioni di euro.

Diminuisce il numero degli iscritti attivi (inclusi i pensionati che continuano a esercitare), che passano dai 27.289 di fine 2022 a 26.875, ma questo, spiega l’ente guidato da Luigi Pagliuca, non ha influito sul totale della contribuzioni, che si è attestato sui 326,1 milioni.

Tra dirette e indirette sono state erogate 11.423 pensioni (10.928 nel 2022, + 4,53%): il rapporto iscritti-pensionati è pari a 2 contro il 2,15 del 2022. L’incremento è fortemente influenzato dalle 255 pensioni di vecchiaia dirette erogate nel 2023, nonché dalle 227 pensioni in cumulo (192 pensioni di vecchiaia e 35 pensioni anticipate). L’incremento delle prestazioni (+1,06% rispetto alla previsione assestata) ha portato la spesa previdenziale a 261,1 milioni, a fronte di una previsione assestata di 258,4.

Il patrimonio investito è stato pari a 2.394 milioni di euro, a fronte di una valutazione a mercato di 2.466,7 milioni. Il rendimento finanziario delle gestioni patrimoniali mobiliari si è attestato al +9,8%, registrando un risultato inferiore rispetto all’asset allocation strategica che ha chiuso il 2023 al 10,55%. Dal conferimento dei mandati ai gestori selezionati mediante gara europea, ovvero dal 25 giugno 2015, il rendimento totale è stato di +32,87%, contro il rendimento del benchmark dell’AAS che registra da inizio mandato un +36,54%.

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