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Domenica, 1 giugno 2025

LETTERE

Impariamo a pretendere dall’Agenzia un servizio più efficiente

Sabato, 22 gennaio 2011

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Caro Direttore,
condivido pienamente che non sia più il tempo di usare toni morbidi nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, ma tale atteggiamento, a mio avviso, andrebbe tenuto anche nei confronti degli Uffici periferici dell’Ente in quanto anch’essi, ultimamente, mi pare manifestino una sorta di disprezzo per la nostra categoria. Quasi andassimo lì a far perdere loro parte del tempo prezioso. Magari avanzando istanze pretestuose.

Infatti, a Bologna è praticamente impossibile telefonare agli Uffici: il centralino “non risponde” mai. Se anche, per “vie traverse”, si dispone del numero diretto o anche dell’indirizzo di posta elettronica dell’interlocutore richiesto, non si ottiene nessuna risposta alle richieste. Salvo rare ed encomiabili eccezioni.

Siamo letteralmente invasi da avvisi bonari. Non si riesce a prenotare un appuntamento utilizzando il canale Internet perché il sistema “ti sputa fuori” prima della conferma. Per telefono, vedi sopra. Ti devi allora recare al mattino presto direttamente all’Ufficio, pronto ad uno scatto da “centometrista” all’apertura, sperando di vincere un appuntamento per il pomeriggio.

I funzionari che ricevono il pubblico, dopo averti fatto fare lunga anticamera, quando è il tuo turno capita che “ti piantino in asso”, poiché ogni due ore si assentano dal loro ufficio per una pausa ristoratrice – per carità, contrattualmente prevista – volta ad eliminare il notevole “stress accumulato” dal contatto con il pubblico (credo che allora, per lo stesso motivo, dovrei assentarmi per almeno un paio d’anni).
E il lamento dei responsabili è il solito: c’è crisi di organico.

Nell’attesa di essere ricevuti, e vedendo con che passo lento e strascicato molti di loro attraversano i lunghi corridoi, il pensiero va al numero di giorni di assenza o di ferie o alla produttività dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate. Sarebbe interessante conoscerne i dati.
Allora, subito, inevitabilmente e per comparazione, confrontiamo la loro realtà con i nostri studi, dove spesso “si vola” per dare un riscontro ad una richiesta dei nostri clienti.

È tempo che abbiamo tutti il coraggio di prendere nota e segnalare il nome degli impiegati che prima, e dopo, l’orario di apertura al pubblico degli Uffici curano le loro pubbliche relazioni, o tornano alla scrivania con le buste della spesa, che giocano con il telefonino, o che navigano su Internet in orario di lavoro, o che si appostano per ore davanti ai distributori di caffè a chiacchierare amabilmente o che, semplicemente, si sottraggono alle nostre richieste.

Protestiamo vibratamente con i loro Direttori per esigere controlli, ogni volta che “il terminale non va”, o che c’è un’improvvisa assemblea sindacale che interrompe il servizio e che rende inutile la nostra trasferta.
Alziamo la voce e diventiamo intransigenti nel pretendere il servizio e l’efficienza che l’Amministrazione ci deve rendere.


Bruno Baroni
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna

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