Obblighi antiriciclaggio estesi al mediatore
L’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette non dovrebbe gravare, invece, sull’organismo di conciliazione
Il quadro degli adempimenti antiriciclaggio gravanti sui professionisti si arricchisce di un altro tassello, almeno per coloro che intendano estendere alla mediazione l’ambito delle attività svolte.
Il DLgs. 28/2010 ha infatti novellato l’art. 10 del DLgs. 231/2007, aggiungendo la mediazione all’elenco delle attività che comportano l’insorgere degli obblighi antiriciclaggio in capo ai destinatari della normativa.
Invero, l’art. 10 individua una “zona franca” abbastanza significativa, in quanto esclude espressamente gli obblighi di identificazione (rectius: adeguata verifica) e registrazione; nondimeno, all’esito di tale integrazione anche la mediazione diviene attività in relazione alla quale, in capo al professionista, sussistono alcuni degli obblighi
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