Commercialisti sotto attacco costante, anche per colpa dei «vecchi» vertici
Caro Direttore,
leggendo l’articolo sul caso “Confartigianato-Commercialisti” (“Confartigianato e quella voglia di «distinguersi» dai commercialisti” del 29 aprile scorso), devo dire che il Presidente di Confartigianato Pavan è stato molto più generoso nei confronti della nostra categoria rispetto al Presidente della CNA di Reggio Emilia che, in occasione dell’incontro pubblico “ Cna e legalità, Reggio chiama Palermo”, ha asserito che “le mafie che si aggirano a Reggio Emilia hanno più bisogno di commercialisti compiacenti che di killer spietati”.
È innegabile l’attacco costante che la nostra categoria sta subendo su diversi fronti: dalle associazioni di categoria sempre più interessate a conquistare il target di clientela nel quale la nostra categoria opera normalmente, alle società di revisione (più o meno dimensionate) a cui fa gola il business delle PMI con volumi anche di pochi milioni di euro, alle banche che da tempo, oltre all’attività finanziaria, hanno iniziato a offrire servizi professionali rivolti a operazioni più o meno straordinarie di consistenza anche modesta; per non parlare delle varie associazioni ormai legalizzate (LAPET, ANCOT, ecc.), che operano impunemente nell’ambito professionale del commercialista.
A questo quadro non edificante si aggiungono, poi, le numerose esclusive concesse soltanto alle associazioni di categoria alle quali noi commercialisti siamo costretti a rivolgerci, ad esempio per le richieste ai consorzi di garanzia nel caso di finanziamenti.
Tutto ciò grazie alla cecità e all’immobilismo dimostrati negli anni passati dai vertici della nostra categoria, che si sono lasciati sfuggire il momento magico del boom economico degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, nei quali il commercialista ha gestito la nascita e lo sviluppo di milioni di aziende, senza peraltro riuscire a ottenere alcun riconoscimento o prerogativa che sarebbero stati, invece, più che meritati.
Il momento magico è però finito e credo che a buona parte di noi rimanga soltanto la necessità di lottare per riuscire a galleggiare, ben consapevoli del fatto che non è con il sigillo che si combatte questa scommessa, volta a creare un futuro a tinte meno cupe per la nostra professione.
Emilio Canovi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Reggio Emilia
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