Operazioni di inserimento dei marchi nel gruppo: non c’è rilievo penale
Lo ha deciso il GUP di Milano, stabilendo il «non luogo a procedere» nei confronti degli stilisti Dolce e Gabbana
A fronte di operazioni giustificate dalla volontà di collocare la proprietà di marchi originariamente in comunione al 50% tra due persone fisiche all’interno del gruppo riconducibile alle stesse, nonché a ridefinire la partecipazione della famiglia di una delle due persone, non è legittimo, facendo leva sulla figura giuridica dell’abuso del diritto, sostituire al valore pattuito per la cessione dei marchi in favore di una società di diritto lussemburghese appositamente costituita e controllata dalla holding del gruppo il valore ritenuto normale dall’Agenzia delle Entrate e, su tali basi, contestare sempre ai medesimi soggetti il reato di dichiarazione infedele.
È quanto desumibile dalla sentenza con la quale il GUP di Milano, in data 1° aprile 2011, ha dichiarato il “ ...
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