ACCEDI
Domenica, 22 giugno 2025

LETTERE

Studi di settore: troppe incertezze sui programmi di calcolo della congruità

Mercoledì, 8 giugno 2011

x
STAMPA

Gentile Redazione,
ho notato che si parla poco della piaga – perché la definirei così – del programma per il calcolo della congruità/coerenza che, a tutt’oggi, non è ancora in versione definitiva, di fatto tenendo sotto scacco gli studi professionali e i contribuenti, che non possono sapere se sono in linea o meno con le pretese dello Stato.

I commercialisti, per contro, a fronte di un aumento continuo degli adempimenti mensili (penso a INTRASTAT, black list, e presto anche elenchi da Grande Fratello, ma anche cedolare secca e minicondoni fabbricati sotto scadenza redditi), hanno sempre meno tempo per svolgerli. A poco serve la miniproroga dei pagamenti, se non a gettare scompiglio fra un paio d’anni con gli avvisi di irregolarità pazzi, perché il sistema “dimentica” che una simile proroga sia mai esistita.

Viene il dubbio che questi benedetti studi di settore non ce li diano a ragion veduta, per concederci meno tempo con cui, eventualmente, “giocare” col sistema.
Mi piacerebbe veder esercitare più pressione su chi di dovere per averli prima, questi programmi. Anche i commercialisti e i loro impiegati hanno diritto alle ferie. O no?


Lorena Montaldo, Imperia

TORNA SU