ACCEDI
Sabato, 21 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

LETTERE

Anacronistico non è avere due Casse, ma una Cassa legata alla professione

Mercoledì, 29 giugno 2011

x
STAMPA

Egregio Direttore,
leggo la lettera pubblicata oggi del collega Paolo Fabris, che giudica “assurda” (nel titolo “anacronistica”) l’attuale situazione di due Casse di previdenza per una unica professione contabile, cui si è giunti dopo esserci “logorati” (si veda “Anacronistico avere due Casse per una sola professione”).

A parte il fatto che il logoramento per la maggior parte degli iscritti si sarebbe facilmente potuto evitare non attuando la fusione (vedasi esito referendum a suo tempo indetto, nonostante i “paletti” allora proposti e non più mantenuti), l’assurdo e l’anacronismo sta caso mai nella fusione delle due professioni contabili. L’art. 33 della Costituzione tutt’ora prescrive l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione: i colleghi ragionieri che si sono iscritti sino al 1998 non hanno sostenuto un esame di Stato. Veda un po’ lei come sia possibile essere giunti alla fusione di due ordinamenti professionali quando uno prevedeva l’esame di Stato e l’altro no. Ma queste cose in Italia capitano: i Paesi seri sono altri.

Comunque, oggi come oggi, ancora più assurdo è pensare che la previdenza debba essere associata al tipo di lavoro svolto.

Oggi non è più come una volta, quando si nasceva e si moriva panettieri, avvocati, commercialisti, carpentieri, ecc., ed in più i meccanismi previdenziali sono sempre più di tipo assicurativo (tanto versi, tanto prendi) e non “previdenziale” vecchia maniera (tanto guadagni, tanto prendi). L’anacronismo e l’assurdità quindi non sta nell’avere “due Casse di previdenza per una sola professione”, ma sul fatto che la Cassa di previdenza sia legata alla professione.

In definitiva, che problema ci sarebbe se un dottore commercialista si iscrivesse, pagasse i contributi, e prendesse la pensione, all’ENPAM, piuttosto che alla CNPADC?

Ed allora vede che porsi il problema di avere “per forza” un’unica Cassa previdenziale per un’unica professione è un non-problema. La questione è semplicemente economica: c’è chi sa gestire i patrimoni e c’è chi si “butta allo sbaraglio” contando esclusivamente sull’aiuto della politica, perché ci metta una pezza.


Giampiero Guarnerio
Delegato per Milano dell’A.N.D.C.

TORNA SU