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LETTERE

Commercialisti: medici delle imprese, non sensali degli affari sporchi

Sabato, 16 luglio 2011

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Egregio Direttore,
la professione del commercialista sta subendo attacchi da tutti i fronti, dalla politica, dall’imprenditoria e anche dal sistema in generale. Ma molto “male” ce lo facciamo da soli.

Le faccio un esempio, che probabilmente molti hanno vissuto personalmente, anche se con toni e in ambienti diversi: un mio collega qualche tempo fa torna in studio e mi racconta che, dopo aver discusso quale CTU una perizia in un Tribunale del Nord Italia, al momento del congedo nel corridoio il giudice gli presenta un giovane PM appena arrivato. Il PM in questione, mantenendo una formale e fredda cortesia, alla fine della presentazione esordisce dicendo che i commercialisti per lui sono sempre “border-line”, perché quando le imprese vanno bene aiutano gli imprenditori a nascondere gli utili ed evadere le tasse, quindi sono sempre punibili per concorso in evasione, quando invece l’impresa va male aiutano l’imprenditore a nascondere la crisi e/o a sottrarre patrimonio ai creditori, quindi sono in concorso in bancarotta.

Morale: il commercialista è quasi sempre un criminale. Se aggiungiamo che la maggior parte di noi opera come studio associato, direi che l’associazione a delinquere non ce la nega nessuno.

Tra il serio e il faceto ne ho parlato con alcuni colleghi, sia a Milano che in altre città, e molti hanno convenuto che quest’immagine è molto frequente, non solo in Tribunale, ma tra la banche e tra gli stessi imprenditori.
Se questa è la considerazione che le Istituzioni hanno della nostra professione, dobbiamo fare un serio esame non tanto sull’immagine, ma sul comportamento e sull’etica di molti di noi.

La consulenza tributaria e l’assistenza alle imprese in crisi sono due pilastri fondamentali delle attività di molti studi, ma l’etica e il rapporto con il cliente – che non deve essere di asservimento a chi paga le parcelle – sono due elementi sui quali occorrerebbe concentrare gli sforzi, per dare al commercialista il ruolo del medico delle imprese, non del sensale per gli affari sporchi.


Alberto Gustavo Franceschini
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano

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