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PROFESSIONI

Sacconi: «La riforma dovrà essere concordata con gli Ordini»

Nel corso dell’Assemblea indetta da CUP e AdEPP, il Ministro del Lavoro ammette l’errore di metodo. Calderone: «Pronti a discutere»

/ Savino GALLO

Giovedì, 28 luglio 2011

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ROMA - Da un lato, il Comitato Unitario delle Professioni (CUP), dall’altro, l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati (AdEPP); nel mezzo, il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che, una volta di più, ha voluto dimostrare vicinanza e apertura, presenziando all’assemblea, tenutasi ieri nella capitale, incentrata su liberalizzazione delle professioni e autonomia delle casse di previdenza private.

Non era facile ammettere che “le sollecitazioni a liberalizzare le professioni sono arrivate da poteri esterni al Parlamento” o che ci fosse stato un vizio di metodo “nel prevedere una riforma non concertata con i diretti interessati”. Sacconi lo ha fatto, sottolineando che “il problema delle professioni non è di certo quello delle barriere all’ingresso, ...

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