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LETTERE

Lo spesometro fa rimpiangere i vecchi elenchi «clienti e fornitori»

Lunedì, 26 settembre 2011

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Caro Direttore,
vorrei fornire uno spunto di riflessione e di lettura in materia di comunicazione dei dati per il cosiddetto “spesometro”.

Leggendo istruzioni e commenti, mi convinco sempre di più che sia un provvedimento aberrante: non tanto per le finalità, quanto per i contenuti che l’Amministrazione ci chiede di inserire, e di conseguenza gli adempimenti preliminari e le analisi che occorre mettere in atto per la sua compilazione.
Bisogna verificare se un’operazione è frazionata, se la fattura (inferiore al limite) fa parte di un appalto più grande, se più appalti sono collegati fra loro, eccetera; e ora si aggiungono i campi “modalità di pagamento”, “numero di fattura” e chi più ne ha più ne metta.

In sostanza, per compilare questo modulo occorreranno una o più riunioni con il cliente (dal più piccolo al più grande), per analizzare le fatture una per una e decidere “questa sì, questa no”.
Fatto ciò, quanto dovremmo addebitare al cliente?

Capisco che Tremonti non voglia passare per quello che copia Visco (anche se lo ha già fatto più di una volta), ma onestamente penso che sarebbe stato molto più utile, oltre che molto più semplice, reintrodurre il vecchio elenco “clienti e fornitori”, anziché inventarsi questi aborti.

Ma la cosa che più mi ha stupito è che finora non ho letto alcun commento critico, indignazione o protesta, né da parte della nostra categoria né da parte delle associazioni delle imprese.
Forse sarebbe il caso di farsi sentire, se non altro per far sapere ai cittadini/imprenditori che l’adempimento non è così soft come possono pensare e, soprattutto, che potrebbe essere semplificato.

Mi auguro che nei prossimi giorni possiate esaminare più a fondo la questione e far emergere il caso nei modi adeguati, non solo sul Vostro quotidiano.


Graziano Taramasso
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Savona


***


Caro Collega,
in verità la nostra categoria, come del resto altre, ha fatto sentire eccome la sua voce su questi argomenti, tanto che rappresentano uno dei fronti su cui la dialettica è stata particolarmente “frizzante” anche a livello istituzionale.

Dobbiamo però con onestà riconoscere che, se le rimostranze per l’introduzione di questo adempimento, così congegnato, sono state e sono tuttora più che giustificate, è stato invece un errore, nel 2008, salutare con soddisfazione l’abrogazione degli elenchi “clienti e fornitori” che appena nel 2006 erano stati reintrodotti.

Se ai tempi della carta erano oggettivamente inutili sprechi di cellulosa, oggi possono trovare concretamente una loro valida utilizzazione.
E, per le ragioni da te ottimamente sottolineate, sono mille volte meglio di questo surrogato che, a distanza di poco, è stato reintrodotto per sostituirli senza ammettere di averlo fatto.

Ciò detto, mi chiedo: e se, in alcuni casi, nella comunicazione si includessero volontariamente, senza tanti distinguo, tutte, ma proprio tutte le operazioni, senza impazzire nella certosina verifica di quelle che, pur essendo sotto soglia, devono essere comunicate?
Le sanzioni per eccesso di velocità esistono senz’altro, quelle per eccesso di informazioni forse no, anche se è indubbio che esistano quelle per compilazione non conforme.


Enrico Zanetti
Direttore Eutekne.Info

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