In arrivo il decreto sui revisori degli enti locali, gli interessati presentino domanda
Spettabile Redazione,
faccio riferimento all’articolo, pubblicato su Eutekne.info, contenente la mia dichiarazione circa l’emanazione del decreto del Ministro dell’Interno che deve stabilire i criteri per l’inserimento degli interessati nell’elenco da cui verranno scelti con estrazione i Revisori dei conti degli Enti Locali come nuovo sistema di nomina (si veda “Estrazione dei revisori degli enti locali non prima di giugno 2012” del 14 febbraio 2012).
Mi è giunta notizia, da ambienti dello stesso Ministero, che il decreto sta per essere emanato e pertanto entrerà in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
A parere della stessa fonte ministeriale, non sarebbe necessario attendere il decorso dei 9 mesi dall’entrata in vigore dell’art. 16, comma 25 del DL 138/2011 convertito nella legge 148/2011, come previsto dall’art. 29, comma 11-bis del decreto Milleproroghe in corso di conversione in legge, ma il Ministero darebbe corso immediatamente alla formazione del nuovo elenco e quindi una volta ultimato tale adempimento, anche prima del decorso dei 9 mesi, il nuovo sistema di nomina entrerebbe in pieno vigore.
A questo punto, non mi sembra opportuno scendere in questioni interpretative sull’entrata in vigore del nuovo sistema di nomina, in relazione a quanto affermato dalle fonti ministeriali, ma mi preme segnalare a tutti i colleghi interessati ad essere iscritti nell’elenco di procedere immediatamente a presentare o spedire, prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto, domanda per svolgere la funzione in un organo di revisione degli Enti Locali, indirizzandola ad un Comune e/o ad una Provincia della fascia o delle fasce previste nel nuovo decreto.
Ciò al fine di dimostrare di avere il requisito richiesto dalla legge, che testualmente prevede, all’art. 16, comma 25, lett. b): “previsione della necessità, ai fini dell’iscrizione nell’elenco di cui al presente comma, di avere in precedenza avanzato richiesta di svolgere la funzione dell’organo di revisione degli Enti Locali”.
A tal proposito, ricordo che le bozze del decreto ministeriale a suo tempo circolate prevedevano tre fasce di enti:
- fascia 1: Comuni, Comunità montane, Unioni di Comuni con popolazione fino a 4.999 abitanti;
- fascia 2: Comuni, Comunità montane, Unioni di Comuni con popolazione da 5.000 fino a 14.999 abitanti;
- fascia 3: Comuni, Comunità montane, Unioni di Comuni con popolazione pari o superiore a 15.000 abitanti e Province.
Giosuè Boldrini
Consigliere del CNDCEC delegato agli Enti Pubblici
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