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LETTERE

Una proposta per semplificare gli adempimenti: fatture con codici a barre

Giovedì, 12 aprile 2012

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Gentile Redazione,
credo sia venuta l’ora di prendere coscienza che nessuno, nemmeno il più valente “tecnico” del Governo in carica, è interessato o ritiene importante e urgente una vera, corposa e profonda semplificazione della normativa fiscale e dei relativi adempimenti.

Tralasciando la normativa fiscale (la cui modifica richiede l’elaborazione di una vera e propria teoria dello sviluppo economico, la conoscenza e il rispetto di esigenze di gettito e, in definitiva, il possesso di competenze che, forse, noi non possediamo), vi invito a riflettere sul fatto che, finora, la nostra categoria non si è mai impegnata seriamente ad avanzare proposte per rendere più semplici, veloci e meno costosi gli adempimenti connessi agli obblighi fiscali. Eppure, non c’è nessuno che più di noi conosca complicazioni e astrusità di un sistema che pare studiato appositamente per scoraggiare, al tempo stesso, il contribuente onesto che vuole adempiere ai propri obblighi nei confronti del Fisco e i consulenti cui è demandata l’assistenza tecnica in materia.

Perché dobbiamo perdere tempo (sì, proprio così, perdere tempo) in incombenze burocratiche che potrebbero essere evitate disegnando un diverso sistema di obblighi fiscali? Tutto il Paese trarrebbe giovamento da una semplificazione di questi adempimenti: noi commercialisti potremmo concentrarci su attività consulenziali più utili ai nostri clienti, le imprese sosterrebbero costi inferiori e l’Amministrazione potrebbe contare su dati mediamente più corretti e attendibili disponibili in tempo reale. In fondo, si tratta solo di chiedere con forza l’applicazione di uno dei principi-cardine della scienza delle finanze: rendere comoda, semplice ed economica la (spiacevole) attività connessa al pagamento delle imposte.

Venendo al nocciolo della questione, credo sia opportuno che la nostra categoria inizi ad avanzare proposte concrete per realizzare una semplificazione generalizzata del sistema. Provo a “lanciare il sasso”, partendo dalla constatazione che una larga parte del nostro lavoro è dedicata a rilevare i fatti di contabilità sulla base delle fatture emesse e ricevute dai nostri clienti. Non mi sembra ci voglia molto ingegno per velocizzare e “meccanizzare” questa fase del lavoro. In fondo, si tratta solo di replicare quello che, ormai da parecchi anni, fanno le casse dei supermercati: trasformare i dati dei singoli prodotti in codici a barre e utilizzare appositi scanner per rilevarli e decodificarli.

La proposta che avanzo è, quindi, la seguente: integrare il comma 2 dell’art. 21 del DPR 633/1972 (articolo che disciplina il contenuto delle fatture) al fine di rendere obbligatoria sulle fatture la stampa di “codici a barre” riepilogativi di tutti i dati e di tutte le informazioni in esse indicati: dati emittente, dati cliente, numero e data fattura, descrizione bene/servizio ceduto/prestato, quantità, prezzo unitario, corrispettivo imponibile, aliquota IVA, importo totale, e così via. La rilevazione delle fatture potrebbe quindi avvenire, molto più celermente di adesso, mediante la scannerizzazione del codice, proprio come avviene nei supermercati. Gli interventi “umani” si renderebbero necessari solo per verificare la correttezza della rilevazione e correggere/modificare alcune imputazioni contabili (discriminando, ad esempio, tra acquisti di beni per la produzione e acquisti di cespiti ammortizzabili).

I benefici di questo sistema sarebbero notevoli: costi e tempi di rilevazione si ridurrebbero drasticamente e gli oneri per i clienti potrebbero essere, conseguentemente, adeguati. Al fine di agevolare tale meccanismo, l’emissione delle fatture dotate di “codici a barre” potrebbe essere resa possibile da appositi software resi disponibili gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate. Noi, invece, potremmo focalizzarci su servizi consulenziali a maggior valore aggiunto, con evidenti ripercussioni positive in termini di qualità e redditività del lavoro svolto.

Non intravedo, in tale proposta, alcuna controindicazione o aspetto negativo. Anche l’Amministrazione fiscale avrebbe la possibilità di ricostruire celermente la contabilità di un contribuente sottoposto a verifica e non perderebbe alcuna informazione rilevante. Sarebbe addirittura ipotizzabile il trasferimento dei dati contabili all’Amministrazione finanziaria nel momento stesso di creazione della fattura e dei codici a barre, con l’ulteriore possibilità di eliminare/semplificare molteplici adempimenti riepilogativi (comunicazione/dichiarazione IVA, elenchi clienti e fornitori e via dicendo).

Per velocizzare e rendere automatica l’intera attività di rilevazione contabile, si potrebbe anche pensare di estendere l’utilizzo dei codici a barre anche ai prospetti riepilogativi (mensili e annuali) degli stipendi e agli estratti conto bancari. Di fatto, la quasi totalità delle rilevazioni potrebbe essere automatizzata con enormi benefici (di tempi e di costi) per l’intero Paese.


Cristian Zivelonghi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona

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