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FISCO

L’atto di definizione a seguito di adesione al PVC è impugnabile

Lo ha stabilito la C.T. Reg. di Milano, avallando l’orientamento della Cassazione, non condiviso invece dalla recente giurisprudenza di merito

/ Alessandro BORGOGLIO

Giovedì, 30 agosto 2012

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Può essere impugnato l’atto di definizione notificato dal Fisco a seguito di adesione al PVC da parte del contribuente. È quanto si evince dalla sentenza della C.T. Reg. di Milano del 6 aprile 2012, n. 46, già affrontata in un precedente intervento relativamente al riconoscimento dei costi (si veda “Adesione ai PVC, lecito il riconoscimento dei costi legati ai ricavi accertati” di ieri).

La Guardia di Finanza aveva sottoposto a verifica un contribuente, constatando maggiori ricavi, ma anche componenti negativi di reddito. A margine delle operazioni ispettive veniva redatto il relativo PVC, a cui il contribuente prestava adesione integrale ex articolo 5-bis del DLgs. 218/1997. L’Ufficio, a seguito della comunicazione di adesione, notificava l’atto di definizione,

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