Confermato il non luogo a procedere per i vertici Unicredit
La Suprema Corte esclude, per quanto contestato, sia la frode fiscale che l’elusione/abuso del diritto
Ai responsabili delle società del gruppo Unicredit, nel quale si era esercitata l’opzione per il consolidato fiscale nazionale, veniva contestata, in concorso con esponenti di altra banca, la fattispecie di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ex art. 3 del DLgs. 74/2000 (nella versione anteriore alla riformulazione del DLgs. 158/2015), dal momento che, avvalendosi di società appositamente costituite all’estero (in Lussemburgo), si tendeva a modificare la natura fiscale di un’operazione in modo che un finanziamento interbancario in euro risultasse un investimento sotto forma di acquisto di quote di capitale; così trasformando interessi attivi su finanziamenti, soggetti per intero ad imposizione fiscale, in dividendi, esclusi dal prelievo fiscale nella misura del
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