Sull’evasione più comodo guardare al dito piuttosto che alla luna
Spettabile Redazione,
accade sempre d’estate perché, si sa, se non eroghi argomenti da trattare sotto l’ombrellone, la gente che fa? Magari prende unicamente il sole (ops…). Mi riferisco ai titoloni, articoli e tabelle pubblicati da un noto quotidiano economico, non nuovo ad uscite di questo tipo.
“La geografia dell’evasione” recita il titolo sotto la testata e poi più in giù l’indicazione delle aree a maggiore rischio con annessa classifica dei peggiori e dei migliori in termini di fedeltà fiscale.
Il risultato è che l’universo dell’evasione fiscale, come quasi ogni anno, si concentra, per lo studio in corpo otto, in terra di Calabria, una regione che – dati 2014 – ha evidenziato un reddito pro capite di 8.572 euro ma ha fatto rilevare, in concomitanza, una spesa per consumi di 12.899 euro. Uno scarto di oltre il 50% tra reddito e consumi, tra quello che è entrato e quello che è uscito dalle tasche dei suoi cittadini!
Se invece volete leggere dei virtusi dovete scorrere l’altra tabellina, quella dei migliori, nella quale è in pole position, come sempre, la Lombardia. In quella regione l’evasione tributaria rimane una pratica poco dannosa, secondo il quotidiano, posto che, sempre nel 2014, il reddito pro capite ammonta a 16.815 euro mentre la spesa per consumi è di 19.110 euro. Il divario c’è ma è veramente modesto, quasi fisiologico, neanche il 14%.
Altro che il 50% della Calabria!
Tuttavia, a mio avviso, nel dovizioso studio si omettono alcuni dati che, pure, non dovrebbero essere trascurati. Uno fra tutti il numero delle “teste”, il famoso “pro capite”, che in Calabria conta poco meno di 2 milioni di individui, mentre in Lombardia sale a 10 milioni.
Per cui, se volessimo inoltrarci nei calcoli che la statistica consente, utilizzando i dati forniti per costruire le anzidette tabelle potremmo dire, all’ingrosso, che i calabresi avrebbero evaso circa 8 miliardi e mezzo, mentre i lombardi 23. Di miliardi. Molto semplicemente, ho moltiplicato la differenza tra i consumi e il reddito (il frutto dell’evasione) per la popolazione.
Intendiamoci, non desidero difendere comportamenti riprovevoli e certamente da modificare come quelli dell’infedeltà fiscale dei calabresi ma, giusto o sbagliato che sia, il calcolo dà il senso di come per molti stia diventando sempre più comodo guardare al dito piuttosto che alla luna.
Antonio Bevacqua
Vice Presidente ODCEC di Catanzaro
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