Le misure contro il caporalato sono legge, inaspriti gli strumenti penali
Nella seduta di ieri, la Camera ha approvato in via definitiva il Ddl. per il contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura. Con la norma – ha spiegato il Ministero delle Politiche agricole in un comunicato – vengono introdotte maggiori garanzie per la tutela della dignità dei lavoratori agricoli, alcune innovazioni sul lato penale che alzano il livello del contrasto e sono rafforzate le misure a favore delle imprese agricole in regola. Il provvedimento mette inoltre in campo uno sforzo organico e coordinato tra diverse istituzioni e le forze dell’ordine per combattere il fenomeno.
Nel dettaglio, il provvedimento stabilisce nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato, come la confisca dei beni, l’arresto in flagranza, l’estensione della responsabilità degli enti. In Senato – precisa il MIPAAF – è stato introdotto l’allargamento del reato anche attraverso l’eliminazione della violenza come elemento necessario, che rendeva più complessa l’applicazione effettiva della norma. La nuova legge prevede anche la responsabilità del datore di lavoro, il controllo giudiziario sull’azienda che consentirà di non interrompere l’attività agricola e la semplificazione degli indici di sfruttamento.
Si è deciso, inoltre, di estendere le finalità del Fondo antitratta anche alle vittime del delitto di caporalato, considerata l’omogeneità dell’offesa e la frequenza dei casi registrati in cui la vittima di tratta è anche vittima di sfruttamento del lavoro.
Ancora, è stata rafforzata l’operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità, estendendo l’ambito dei soggetti che vi possono aderire, e le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, attraverso un piano congiunto di interventi per l’accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta. L’obiettivo è tutelare la sicurezza e la dignità dei lavoratori ed evitare lo sfruttamento ulteriore della manodopera anche straniera.
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