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Domenica, 18 maggio 2025

LETTERE

Più che sullo spesometro, dobbiamo batterci sulla normativa antiriciclaggio

Giovedì, 12 gennaio 2017

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Egregio Direttore,
la normativa sull’antiriciclaggio è di gran lunga la più assurda e conseguentemente la più odiata dai commercialisti. Obbliga ad adempimenti formali tanto onerosi, quanto inutili e serve al MEF unicamente per fare cassa, visto che le sanzioni colpiscono le persone oneste e non i riciclatori.

In qualunque studio la visita della GdF potrebbe portare nelle casse del MEF decine di migliaia di euro, ma la cosa grave è che NESSUNO denunci questo scandalo con i dovuti toni, visto che tutti siamo consapevoli che un professionista non può essere assimilato a un istituto bancario o, peggio ancora, essere considerato come un investigatore privato. È una norma di cui abbiamo il rigetto perché comprendiamo la sua assoluta inutilità allo scopo che si prefigge.
Ho visto verbali notificati a dicembre oltre i centomila euro per violazioni assolutamente formali, armadi sigillati e per cosa ? Per non aver acquisito la carta di identità di un cliente che si conosce da trent’anni? O perché non si è “chiusa” la prestazione? O perché si è ritardata l’annotazione?

Le proposte di modifica sono ancora più allucinanti, ma anche su questo tema i parlamentari iscritti agli Albi tacciono e si adeguano. La normativa è inaccettabile e non si può permettere di essere spennati dall’ottusità del legislatore e dalla fame di entrate del MEF.

La prima battaglia che condurrà il nuovo Consiglio nazionale spero pertanto che sia proprio sul tema dell’antiriciclaggio e su questo tema, ben più che sulla questione dello spesometro trimestrale, ci si dovrà battere, anche negli Ordini territoriali, con ogni mezzo lecito, cercando di sensibilizzare i parlamentari eletti sul proprio territorio e, se il caso, scendendo anche in piazza a protestare.


Stefano Noro
Presidente ODCEC Verbania

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