Scivolone INPS sui diritti d’autore
Secondo l’Istituto, trattandosi di redditi di lavoro autonomo occorre provvedere al pagamento dei contributi
Può succedere che, anche quando il legislatore è stato chiaro al di là di ogni ragionevole dubbio, l’Amministrazione intervenga a creare scompiglio con interpretazioni quanto meno confuse.
Nel lontano 1995 il legislatore riformò il sistema pensionistico, introducendo l’obbligo di iscrizione presso una apposita Gestione separata dell’INPS nei confronti dei soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo, di cui al comma 1 dell’art. 49 del TUIR, ora art. 53 (art. 2 comma 26 della L. 335/1995).
Era il famoso contributo del 10%, oggi diventato del 27,72% (e destinato a salire al 33,72% nei prossimi anni) per i lavoratori autonomi non iscritti ad altre forme di previdenza e che esercitano una professione abituale ancorché
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