La plusvalenza da cessione di immobile si calcola sul valore del registro
Secondo la Cassazione il valore accertato ai fini del registro vale anche ai fini del calcolo delle imposte dirette
Il valore del bene immobile ceduto, definitivamente accertato ai fini dell’imposta di registro, si presume corrispondente al corrispettivo percepito dal cedente, ai fini del calcolo della plusvalenza. Così si è pronunciata la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1333/2010, depositata il 25 gennaio scorso.
Secondo la Corte, in tema di accertamento delle imposte sui redditi “l’Amministrazione finanziaria è legittimata a procedere in via induttiva all’accertamento del reddito da plusvalenza patrimoniale, realizzata a seguito di cessione immobiliare, sulla base dell’accertamento di valore effettuato in sede di applicazione dell’imposta di registro”. Spetta al contribuente, poi, l’onere di provare di aver in concreto venduto a un prezzo
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