Per le società «non black list» verifica del tax rate virtuale italiano
Le controllate estere sono CFC se le imposte estere sono inferiori del 50% a quelle che sarebbero dovute in Italia in base al TUIR
Il paragrafo 2 della circolare dell’Agenzia delle Entrate 23/2011 è interamente dedicato all’analisi del nuovo art. 167, comma 8-bis, lettera a) del TUIR. La norma, come si ricorderà, è finalizzata a fare rientrare nel regime CFC anche le controllate estere localizzate in Stati diversi dai paradisi fiscali con tax rate effettivo inferiore al 50% di quello italiano, se (condizione concorrente prevista dalla lettera b) della disposizione) il reddito delle partecipate estere deriva per più del 50% dai c.d. “passive income” (dividendi, interessi, royalties e servizi infragruppo).
In primo luogo, l’Agenzia precisa che la verifica deve essere operata ponendo, per astratto, che la controllata sia residente in Italia e confrontando, così, il livello impositivo estero con ...
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