Cognomi ed evasione: anch’io faccio parte di una «famiglia allargata»
Spettabile Redazione,
ho letto l’articolo riferito alla prestigiosa ricerca proposta in occasione di un recente convegno della “Fondazione Debenedetti”, nientedimeno che nella “mia” Bocconi (si veda “Più stretti i legami familiari tra commercialisti, più alta l’evasione” di ieri), e vorrei dare il mio contributo altrettanto scientifico e, naturalmente, suffragato da dati.
Orbene, all’Ordine di Como risultano iscritti 854 colleghi + 1, che sarei io. Una rapida scorsa all’annuario è sufficiente per accorgermi che il mio cognome è quello più diffuso (10 ricorrenze, 1,1% del totale), alla pari dei “cugini” Molteni e tallonato a ruota dai Colombo, altri cognomi che caratterizzano il territorio.
Da figlio unico che ha sempre sofferto per l’assenza di un compagno di giochi, o in alternativa di un cagnolino da compagnia, mi accorgo solo ora di appartenere a una famiglia allargata, sulla base della stima probabilistica della citata ricerca. Se guardo all’anno di nascita degli omonimi colleghi, avrei 4 possibili padri, 3 fratelli, 2 sorelle e purtroppo nessuna madre.
Ma la ricerca omette di considerare un altro caso eclatante: ho anche un probabile fratello, che sciaguratamente appartiene ad altro Ordine e quindi sfugge all’analisi, ma che esercita nella mia città, al quale i miei quattro padri – tanto per confondere i fautori della statistica inferenziale – hanno addirittura dato il mio stesso nome di battesimo. Il massimo del nepotismo professionale.
Mi spiace non potermi dilungare oltre nella telenovela familiare, ma tra poco ho un incontro con i nove familiari per concertare metodi migliori e più efficaci per abbattere la qualità del lavoro di studio e incrementare l’evasione fiscale dei clienti ben oltre quel misero 1,1% che certo non fa onore alla nostra casata.
Mauro Marelli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Como
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