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LETTERE

Le imprese propongono lo «stato patrimoniale» in dichiarazione: e noi?

Mercoledì, 5 ottobre 2011

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Gentile Direttore,
leggendo il “Progetto delle imprese per l’Italia” dello scorso 30 settembre (si veda “Fisco, spesa pubblica e liberalizzazioni: le imprese scendono in campo” del 1° ottobre), nel capitolo “Riforma fiscale: le cose da fare subito”, al punto 5 (contrasto all’evasione e prelievo patrimoniale ordinario) fra le altre cose si nota il seguente testuale paragrafo: - introdurre l’obbligo, per le persone fisiche, di indicare il proprio “stato patrimoniale” nella dichiarazione annuale dei redditi.

Qualunque persona, dotata di comune buon senso e conscia di cosa voglia dire lavorare in uno studio che si occupa di dichiarazione dei redditi, può immaginare il risultato di un simile obbligo.

Se proprio si vuole introdurre una patrimoniale, penso esistano sicuramente modalità più semplici ed efficaci, ma leggendo anche il punto 3 (liberalizzare i servizi professionali) si può dare un senso a questa incredibile proposta sullo stato patrimoniale dei privati.

Il nostro Consiglio nazionale deve rispondere immediatamente a tali assurdità, perché di questo passo ci ritroveremo, a turno, a pulire i servizi igienici dell’Agenzia delle Entrate, con la scusa che tanto noi siamo utili al Paese.
Sull’essere utili al Paese posso anche essere d’accordo, ma sull’essere gli scemi del Paese no.


Bruno Ristorto
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Cuneo

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