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LETTERE

Tutto quello che è possibile ravvedere alla Cassa Dottori

Mercoledì, 27 novembre 2013

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Caro Direttore,
con riferimento alla lettera intitolata “Non è possibile ravvedere un omesso pagamento alla Cassa Dottori”, mi preme fare alcune puntualizzazioni, a vantaggio di tutti.

Innanzitutto, dispiace il fatto che la lettera – peraltro firmata – sia stata resa anonima, dato che la Cassa è abituata da sempre ad avere rapporti diretti e trasparenti con tutti i propri Associati.

L’occasione si presta per fare un minimo di informazione a vantaggio di tutta la Categoria, a partire dal titolo che può risultare fuorviante, tenuto conto che la Cassa ha introdotto a valere dal 1998 in avanti l’istituto della regolarizzazione spontanea, via via perfezionato nel tempo ai fini di facilitarne l’uso da parte degli iscritti per sanare:
- tardiva presentazione della domanda d’iscrizione;
- comunicazione dei dati reddituali annuali (tardiva, omessa e infedele);
- tardivo versamento delle eccedenze contributive dovute.

Peraltro, ricordo che l’istituto della rateizzazione a cui si fa riferimento nella lettera pubblicata su Eutekne.info è stato introdotto nel 2012, proprio per venire in aiuto agli iscritti in un momento di sfavorevole congiuntura economica. Il provvedimento ha trovato il parere favorevole dell’Assemblea dei Delegati, anche per quanto riguarda l’impossibilità di applicare la regolarizzazione spontanea ad ogni singola rata, dando comunque la possibilità agli iscritti di dilazionare in 9 mesi il versamento dei contributi. Nel 2013 l’istituto è stato perfezionato, permettendo ai Dottori Commercialisti di scegliere tra un numero di rate da 2 a 4, in alternativa alle 4 rate fisse.

Come è facile intuire, il sistema sanzionatorio della Cassa si è sempre evoluto per andare incontro alle esigenze degli Associati con successive riduzioni nella misura delle sanzioni ordinarie e, proprio perché ci rendiamo conto delle difficoltà del momento, sono allo studio ulteriori misure per ridurre le difficoltà che i nostri Associati possono incontrare negli adempimenti contributivi.

Da ultimo, non posso sottovalutare, da un lato, che tutta l’attività di recupero del credito rappresenta un dispendio di risorse ed energie per la Cassa e, dall’altro, che il ritardo, o l’omissione contributiva, si trasforma in un potenziale danno per tutti gli iscritti.


Renzo Guffanti
Presidente CNPADC

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