La «prima casa» spetta se la variazione anagrafica viene registrata con ritardo
Il dato anagrafico prevale sul dato fattuale, ma si deve tener conto della richiesta di variazione
L’agevolazione prima casa spetta al contribuente che, entro 18 mesi dal rogito, abbia presentato la richiesta di trasferimento della residenza nel Comune in cui si trova l’immobile acquistato, anche se il cambiamento di residenza viene, poi, annotato con ritardo, oltre i predetti 18 mesi.
Lo chiarisce la Corte di Cassazione, nell’ordinanza n. 110, depositata ieri, 8 gennaio 2015.
La pronuncia esamina il requisito della “residenza”, prescritto dalla Nota II-bis all’art. 1 della Tariffa, parte I, allegata al DPR 131/86, per l’applicazione dell’agevolazione “prima casa”, che consente l’applicazione dell’imposta di registro al 2% o dell’IVA al 4% agli acquisti di determinate abitazioni (si veda “Prima casa vincolata ...
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