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Condono liti pendenti a rischio con il ricorso tardivo

Per la Cassazione, la «pendenza» della lite presuppone un contenzioso dotato di un minimo di aleatorietà

/ Alfio CISSELLO

Mercoledì, 28 settembre 2011

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Un’interessante sentenza della Corte di Cassazione (n. 19693 depositata ieri) si è pronunciata sul concetto di “pendenza” della lite, istituto che, alla luce del condono introdotto dal DL 98/2011, si profila di estrema attualità.

Come ormai più che noto, i processi “pendenti” alla data dello scorso 1° maggio sono definibili secondo le modalità di cui all’art. 16 della L. 289/2002, a condizione che riguardino atti emessi dall’Agenzia delle Entrate di valore non superiore a 20.000 euro (per valore si intende la maggiore imposta contestata tramite l’atto introduttivo del giudizio, al netto di sanzioni e interessi).
Il caso sottoposto all’attenzione della Corte di Cassazione concerne il condono dei processi previsto dall’art. 2, comma 49,

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