La Commissione Ue ribadisce che urge la riforma dell’IVA
L’IVA, enorme fonte di gettito per la Ue, ha bisogno di essere riformata secondo la Commissione europea perché, al momento, rischia di essere un ostacolo al commercio transfrontaliero, vi sono troppi articoli che godono di esenzioni e quindi non è sufficientemente efficace, ed è troppo elevato il rischio di frodi a causa di un meccanismo di riscossione troppo complesso.
“L’IVA è una risorse enorme per i bilanci degli Stati e lo sarà sempre di più con la crisi” perché il peso fiscale viene spostato da lavoro e capitale ai consumi, ha detto oggi il Commissario alla fiscalità Algirdas Semeta, spiegando che l’attuale sistema, che risale a 40 anni fa, non funziona più perché non adeguato alle esigenze di un mercato basato su servizi, transazioni globali e virtuali. Prima di tutto, per Bruxelles, occorre avere un’IVA applicata globalmente a livello europeo, laddove oggi invece le divergenze nella sua applicazione e le numerose esenzioni fanno sì che solo una parte del consumo finale venga tassata al tasso standard minimo, che è il 15% in Europa.
Inoltre, bisogna estendere la tassazione anche ai prodotti disponibili in versione digitale. La Commissione propone poi di rivedere prodotti e servizi che godono di tassi ridotti, che comunque non dovrebbero scendere sotto il 5% e si dovrebbero applicare solo a medicine, cibo, libri non digitali, giornali, equipaggiamenti per disabili, teatri e musei. Infine, bisogna rafforzare la lotta alla frode, perché ogni anno circa il 12% dell’imposta non viene riscosso, soprattutto a causa di un meccanismo di riscossione complesso che favorisce l’evasione. (Redazione)
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