In perfetta sintonia con le attese di mercato Federal Reserve ha tagliato i tassi di un quarto di punto (Fed Fund al 4%-4,25%) per la prima volta da dicembre, preoccupata per l’indebolimento del mercato del lavoro che indica segnali di fragilità tra giovani e minoranze, calo di ore lavorate e di assunzioni. Secondo Powell la priorità per la banca centrale è in questo momento il mercato del lavoro, senza per questo abdicare alla vigilanza sull’inflazione (segui tassi e valute su www.aritma.eu). La Federal Reserve taglierà presumibilmente i tassi di interesse di 25 punti base in ognuna delle due riunioni rimanenti di quest’anno in linea con le attese (probabilità dell’80% – calcolata sui Future – di avere a dicembre un FF al 3,50% - 3,75%). Nonostante la revisione accomodante del percorso previsto per i tassi, le proiezioni economiche sono state sorprendentemente orientate al rialzo. Le nuove proiezioni economiche (vedi tabelle in calce all’articolo con ultime proiezioni Fed e Bce) prevedono ancora un’inflazione al 3% a fine anno, invariata rispetto alle previsioni di giugno e superiore all’obiettivo del 2%, mentre il tasso di disoccupazione è visto stabile al 4,5% e la crescita economica in aumento all’1,6% dall’1,4%. Migliori del previsto le indicazioni che arrivano dall’indice “Philly”, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione superano il consensus e corroborano i timori della Fed sull’occupazione. Dunque la sorpresa arriva dall’aggiornamento delle proiezioni e ciò si è riverberato sull’andamento dei tassi Usa saliti sulla parte media e lunga e increspatesi anche sul breve: il Bond Usa 10 anni sale al 4,13% (+10 cent.), il 2 anni al 3,57% (+3). Si ferma il ribasso dei tassi Future Libor usd 3 mesi, che per la prima volta da diverse settimane salgono di 3-7 centesimi sul 2025-26 (Libor attuale 4%; Libor atteso a dicembre 3,65% e al 3% a dicembre 2026 – minimo previsto per i prossimi anni). Non è da escludere, considerato che la crescita è stata rivista al rialzo e l’inflazione non è attesa scendere significativamente, che questi livelli (3% di Libor atteso) vengano rivisti al rialzo soprattutto se i prossimi dati confermassero la resilienza dell’economia Usa. Il Bond Usa 10 che era al 4,8% ad inizio anno è sceso molto ed in modo coerente con le prospettive di inflazione, crescita e livello storico dei tassi reali (media tassi reali 2001-2019: 1,2%). Ora il tasso reale è esattamente all’1,2% (ultimo dato cpi 2,9%, rendimento decennale 4,10%). Siamo su livelli di equilibrio: nel breve potrebbe ancora farsi sentire la revisione al rialzo della crescita e quindi 4-4,30% è un range plausibile, successivamente nei prossimi mesi vuoi per i tagli dei Fed Fund vuoi per le la cpi che dovrebbe calare temporaneamente dal 2,9% attuale, potremmo vedere il Bond 10 sotto il 4%. Nel 2026 sul rendimento del Bond 10 inizierà a pesare l’aumento del debito dovuto allo stimolo fiscale, dunque potrebbe essere vanificato lo spazio potenziale di discesa dovuto al rientro dell’inflazione, rientro che comunque sarà tutto da verificare visti i riflessi ancora poco chiari dei dazi sui prezzi al consumo. Sui tassi eurozona continua la stabilità sostanziale dei tassi a breve con i movimenti che si limitano al medio lungo termine. Il Bund 10 è al 2,74% (+8 cent. in settimana); l’Irs 10 al 2,69% (+7). Sul tratto breve Irs rialzi contenuti (1-3 cent) indotti soprattutto dal venir meno quasi definitivo dell’ipotesi di ul taglio Bce in futuro. Il rialzo è imputabile solo in parte al rialzo dei tassi Usa; maggior influenza l’hanno avuta i dati (Zew tedesco e produzione industriale superiori alle attese) che sottolineano un quadro incoraggiante confermando l’ottimismo di Lagarde mostrato la scorsa settimana alla riunione della Bce. Nell’entrante settimana gli indici Pmi forniranno indicazioni importanti sulla fiducia dei direttori acquisti. PREVISIONI BCE 2023 2024 2025 2026 2027 PIL 0,6 0,8 1,2 (0,9) 1,0 (1,1) 1,3 (1,3) INFLAZIONE 5,4 2,4 2,1 (2,0) 1,7 (1,6) 1,9 (2,0) INFLAZIONE CORE 5,0 2,9 2,4 (2,4) 1,9 (1,9) 1,8 (1,9) ( ) previsioni precedenti di giugno PREVISIONI FED 2023 2024 2025 2026 2027 PIL 2,6 2,1 (2,1) 1,6 (1,4) 1,8 (1,6) 1,9 (1,8) INFLAZIONE PCE 2,8 2,6 (2,4) 3,0 (3,0) 2,6 (2,4) 2,1 (2,1) PCE “CORE” 3,2 2,8 (2,6) 3,1 (3,1) 2,6 (2,4) 2,1 (2,1) DISOCCUPAZIONE 3,8 4,0 (4,0) 4,5 (4,5) 4,4 (4,5) 4,3 (4,4) FED FUND 5,4 5,1 (4,6) 3,6 (3,9) 3,4 (3,6) 3,1 (3,4) FF CENTRAL TENDENCY 5,4 4,9 3,6 - 4,1 (3,9 - 4,4) 2,9 - 3,6 (3,1 - 3,9) 2,9 -3,6 (2,9 - 3,6) ( ) previsioni precedenti di giugno
20 settembre 2025
/ Stefano PIGNATELLI