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EDITORIALE

Le conseguenze del tempo che passa non sono uguali per tutti

/ Giancarlo ALLIONE

Martedì, 14 febbraio 2023

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Chi volesse creare dal nulla un universo, dovrebbe in primo luogo creare lo spazio dove farlo.
È così! Se vuoi creare un universo dal nulla e nel nulla, effettivamente la prima cosa che devi fare è proprio individuare lo spazio dove metterlo e definirne le caratteristiche (es. una, due, tre, quattro dimensioni e così via).

Creato lo spazio, se desideri metterci dentro qualcosa, ti serve della materia. Se poi vuoi che questa materia possa assumere forme differenti e muoversi, allora ti occorrono energia e forze che ne governino le trasformazioni. E qui comincerebbero i guai perché per permettere il movimento hai dovuto creare anche il tempo! E il tempo, se non è ben congegnato, rischia di generare una marea di problemi, specie quando passa continuamente, sia che tu ti agiti, sia che tu rimanga immobile.
Ad esempio, il tempo che caratterizza l’universo in cui viviamo noi è piuttosto beffardo. Da un lato è inesorabile (riguarda tutto e tutti), dall’altra però è anche relativo, cioè la velocità con cui scorre dipende dalla prospettiva di chi lo osserva; infine le conseguenze del suo trascorrere sono abissalmente differenti a seconda dello status di chi è di volta in volta interessato dal suo trascorrere.

Sull’inesorabilità nulla quaestio, è self-explaining. Sulla relatività, Albert Einstein ha da tempo chiarito ogni dubbio. Pensate alla differenza che c’è fra un minuto passato fra le braccia di una persona che ami e un minuto passato seduto su una piastra rovente. C’è la stessa differenza che c’è tra un secondo e l’eternità. La pendola misura il numero di oscillazioni del pendolo, non il tempo.

È sulla disparità delle conseguenze del trascorrere del tempo però che la scienza, a mio avviso, non ha ancora indagato adeguatamente. Non è ancora stato studiato a sufficienza il tema della relatività delle conseguenze, che variano a seconda di chi è che lascia che il tempo trascorra senza fare ciò che avrebbe dovuto fare.

A fine gennaio la Corte di Cassazione ha deciso sul ricorso n. 17842 presentato nel 2015, rinviando alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Piemonte. Il ricorso originario in Commissione tributaria era stato presentato nel 1985 e aveva ad oggetto la richiesta di rimborso di maggiori imposte emergenti nella dichiarazione dei redditi 1983.
Sono trascorsi 40 anni dal 1983, forse ne occorreranno molti altri per arrivare al fondo. Supereremo abbondantemente la durata media della vita lavorativa di un individuo. Può darsi che quel rimborso fosse nella sostanza irrilevante per chi lo ha richiesto, oppure poteva al contrario essere decisivo per le sue sorti. Ma tant’è. Chi doveva dare una risposta ha lasciato trascorrere quarant’anni e ancora non ha risposto, senza che questo abbia comportato per lui alcuna conseguenza.

Non va allo stesso modo per i contribuenti e per i loro professionisti. Gli obblighi che lo Stato impone sono presidiati da scadenze ben ravvicinate nel tempo e con sanzioni e interessi che diventano sempre maggiori al trascorrere del tempo. A nulla vale eccepire che le scadenze sono tantissime, le risorse sono pochissime e gli uffici dei consulenti sotto organico.

Per cercare di dare ai colleghi professionisti una bussola che consenta loro di orientarsi proprio nel ginepraio delle scadenze, abbiamo realizzato un nuovo scadenzario dinamico, che permette di filtrare le scadenze per tipologia di imposta e tipologia di soggetto e di predisporre velocemente un quadro quanto più profilato possibile per ciascun cliente, accessibile in qualunque momento via web, a breve anche dal cliente stesso.
Non sarà il rimedio di tutti i mali, d’accordo. Ma il 28 febbraio ci sono 133 scadenze ... tutte inesorabili, per nulla relative e piene di conseguenze per chi non le rispetta.

Nella stessa direzione va il nuovo servizio podcast che inauguriamo oggi, la voce di Eutekne.info: ogni mattina, insieme alle notizie di Eutekne.info, direttamente dalla voce dei ricercatori di Eutekne, la sintesi delle novità più rilevanti presenti sul quotidiano. Potrete ascoltarlo in auto, oppure prima ancora mentre completate il make-up o vi fate la barba e arrivare in ufficio già informati. Anche qui non è molto, ma per chi non dispone di quarant’anni per dare una risposta e deve fronteggiare decine di scadenze ogni mese, anche i minuti sono importanti.

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