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LETTERE

Sul tetto alla responsabilità dei sindaci abbiamo raggiunto un obiettivo comune

Giovedì, 6 giugno 2024

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Caro Direttore,
lo scorso 29 maggio la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità dei presenti il progetto di legge che modifica l’art. 2407 del codice civile, dettando alcuni parametri per la limitazione delle responsabilità degli organi di controllo.

Per quanto riguarda noi, non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per il risultato raggiunto, che mitiga una problematica che ha allontanato nel tempo molti colleghi dallo svolgimento del ruolo di sindaco, per le conseguenze imprevedibili e sproporzionate che un incidente di percorso poteva comportare.
Il nostro plauso va, in primis, all’Onorevole Marta Schifone, prima firmataria della proposta di legge e a tutti i sostenitori del provvedimento, in particolare agli Onorevoli Congedo, De Bertoldi, Matera, Testa e Varchi e al Consiglio nazionale, che in questa direzione ha lavorato in questi mesi.
Siamo orgogliosi di appartenere a una Categoria capace di mettere da parte i contrasti interni per raggiungere un obiettivo comune e l’unanimità del voto alla Camera ne è la dimostrazione. Non uno dei 120.000 Colleghi ha sollevato il minimo dissenso sulla norma, rischiando di pregiudicarne il percorso.

La stessa ANC, che da anni segue il tema, ha rilevato alcuni punti di fragilità che confidiamo, in sede di approvazione al Senato, possano essere affrontati e sanati, per mettere al riparo il provvedimento dal controllo di costituzionalità.
Ci riferiamo, in particolare, alla parametrazione degli scaglioni di compenso: si potrebbe verificare l’ipotesi di un professionista con compensi minori sanzionato più del collega con compenso maggiore, in forza del meccanismo dei tre scaglioni introdotto dal provvedimento.

Rimane ancora da risolvere la spinosa questione della limitazione degli incarichi e della rotazione degli stessi, della terzietà del ruolo in merito alla nomina e al pagamento delle competenze, oltre alla proporzionalità tra l’atto addebitato e il tempo per il quale il professionista ha ricoperto l’incarico, aspetti su cui ANC intende intervenire mettendo in atto tutti gli strumenti di interlocuzione necessari.

Confidiamo anche che il Consiglio nazionale, che oggi si è impegnato per la responsabilità civile (a onor del vero già ricompresa dalle nostre assicurazioni obbligatorie), intervenga sulla responsabilità penale, dalla quale nessuna assicurazione ci protegge.


ANC Comunicazione

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