Per la qualificazione del «tempo tuta» rileva l’eterodeterminazione
Criticità anche per la quantificazione e la remunerazione dei tempi di vestizione e svestizione
La questione che riguarda l’inclusione nell’orario di lavoro retribuito del c.d. “tempo tuta”, ossia il tempo che il dipendente impiega per indossare e dismettere gli abiti da lavoro, risulta storicamente oggetto di ricorrenti contenziosi.
In estrema sintesi, la questione verte intorno ad una possibile qualificazione del tempo tuta quale mera attività preparatoria e, pertanto, riconducibile al dovere di diligenza ex art. 2104 c.c., oppure rientrante a tutti gli effetti nell’orario lavorativo e, quindi, da retribuire, con tutte le evidenti conseguenze di natura economica per azienda e lavoratore.
Nel merito, si evidenzia come nel corso del tempo tale fattispecie non sia stata regolata né da interventi di carattere legislativo né dalla contrattazione collettiva.
A tale ...
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