Assistenza del consolato se l’estratto conto cinese non convince il giudice
Lo stesso per appurare l’esistenza e il contenuto della legge notarile cinese
Se la parte produce in giudizio un testo normativo in lingua straniera con traduzione legalizzata è compito del giudice disporre, nel caso manifesti dubbi sull’effettiva provenienza, un’interrogazione alle autorità diplomatiche e consolari.
Così ha deciso la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 2605 depositata ieri, 4 febbraio 2025.
Il giudizio riguardava un accertamento sintetico contestato dal contribuente di origini cinesi il quale, mediante una corposa produzione documentale, riteneva dimostrata la fonte della provvista delle somme contestate.
I documenti prodotti in giudizio rientravano in due differenti categorie. Da un lato, alcuni documenti in cinese accompagnati da una traduzione in italiano recavano, in calce, il timbro del Consolato generale d’Italia a Shanghai
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