Serve l’intersoggettività per il cumulo delle qualità di amministratore e dipendente
Le mansioni attribuite devono essere diverse da quelle proprie della carica sociale rivestita e occorre provare il vincolo della subordinazione
Recentemente il Tribunale di Potenza, con la sentenza n. 869/2024, ha richiamato e applicato l’orientamento ormai consolidato della Cassazione sulla cumulabilità delle qualità di amministratore delegato e di lavoratore subordinato di una stessa società di capitali.
La Suprema Corte ha ripetutamente affermato che la cumulabilità tra le indicate qualità presuppone l’accertamento dell’attribuzione di mansioni diverse da quelle proprie della carica sociale ricoperta, nonché la prova, da parte di colui che intenda far valere la sussistenza del vincolo della subordinazione, dell’assoggettamento, nonostante la carica sociale rivestita, al potere direttivo, di controllo e disciplinare dell’organo di amministrazione della società (cfr. Cass. n. 2487/2022, Cass. n. 13910/2020,
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