PMI e subsidiary italiane di gruppi esteri con diverse valutazioni del TCF opzionale
A differenza delle prime, le seconde non dovrebbero avere problemi a predisporre i documenti previsti dal DM 9 luglio 2025
L’art. 7-bis del DLgs. 128/2015 prevede per le imprese che non possiedono i requisiti per aderire al regime di adempimento collaborativo ordinario la possibilità di adottare in via opzionale il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (c.d. regime del TCF opzionale).
Il TCF opzionale, destinato alle imprese con un volume di affari o ricavi inferiori a tendere (2028) a 100 milioni di euro, ancorché semplificato rispetto a quello “ordinario”, si presenta comunque particolarmente complesso per le PMI italiane, spesso caratterizzate da un forte imprinting gestionale dell’imprenditore, da una scarsa cultura della gestione del rischio (non solo fiscale) e dalla mancanza di procedure amministrative e presidi di controllo (nell’ambito
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