Riforma della giustizia tributaria: chi ne subirà le conseguenze non si lamenta
Caro Direttore,
scrivo in merito alla disposizione della manovra correttiva in base alla quale dovranno ritenersi incompatibili con la funzione di membro delle Commissioni tributarie tutti i professionisti iscritti in Albi, nonché i loro parenti presenti e futuri.
La norma ha suscitato molto scalpore e ha provocato la giusta reazione degli organismi sindacali dei magistrati tributari, in quanto comporterebbe uno svuotamento delle Commissioni stesse.
Molte critiche e reazioni preoccupate si sono levate anche dalla nostra categoria, perché privare le Commissioni tributarie dei professionisti significa eliminare quel poco di competenza che esse, al momento, sono in grado di garantire.
E anche gli avvocati si sono fatti sentire, criticando la norma.
Coloro che non hanno in alcun modo commentato né dato dimostrazione di interesse sono le varie organizzazioni degli industriali, degli artigiani, dei commercianti e anche dei cittadini non imprenditori.
Come se la questione non li riguardasse, come se non fossero i primi a essere toccati dalla riforma, come se i casi da discutere di fronte alle prossime Commissioni tributarie non fossero le loro, ma quelle di qualcun altro.
A noi viene il sangue agli occhi, anche se non direttamente interessati alle conseguenze del giudizio tributario; loro, che invece subiranno tali conseguenze, non hanno avuto la minima reazione.
Credo sia doveroso far capire a tali soggetti che avere un giudice competente è un vantaggio per tutti e un valore da difendere e da proteggere.
Adriano Pietrobon
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso
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