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Fallimento, criteri precisi per il computo dei termini

Per le Sezioni Unite, va escluso il giorno iniziale, cioè la data di notificazione di ricorso e decreto, e conteggiato quello finale, ossia la data dell’udienza

/ Roberta VITALE

Giovedì, 2 febbraio 2012

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Ai fini del computo del termine di 15 giorni di cui all’art. 15, comma 3 del RD 267/42, nell’ambito del procedimento per la dichiarazione di fallimento, va escluso il giorno iniziale e va conteggiato il giorno finale.
Inoltre, è legittimato a proporre ricorso per Cassazione avverso la sentenza di revoca della dichiarazione di fallimento anche il curatore.
È quanto stabilito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione nella sentenza n. 1418 depositata ieri, 1° febbraio 2012.

Nei fatti, a seguito del ricorso presentato da un creditore per la dichiarazione di fallimento di una società, il giudice delegato del Tribunale (fallimentare) con decreto convocava la società debitrice per l’udienza, richiedendo al creditore di notificare il ricorso e il decreto entro il termine di 15 giorni ...

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